Visita alla Biennale Arte di Venezia 

La 59. Biennale Arte di Venezia

La Biennale Arte di Venezia è un grande evento internazionale che cattura l’interesse non solo di esperti del settore ma di moltissimi appassionati. Tutti si calano curiosi in questa multiforme esperienza cercando di captare istanze, esigenze e segnali che l’arte contemporanea, in stretta connessione con la realtà, elabora e sviluppa, disvelando e palesando ciò che a volte sfugge o si nasconde allo sguardo. Quest’anno la Biennale Arte di Venezia ospita ben 58 Nazioni, più di 200 fra Artiste e Artisti, di cui la maggioranza sono donne, migliaia di opere, realizzate con tutti i media e con ogni materiale possibile. Il risultato è eccellente, se si pensa che tutto è stato progettato e preparato praticamente a distanza, causa pandemia. Cecilia Alemani, prima donna italiana ad essere nominata direttrice, è riuscita a presentare un percorso veramente stupefacente, molto articolato e variegato, un viaggio immaginario pervaso da forme ibride e mutevoli, da visioni future ma anche da echi primordiali. 

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“Il latte dei sogni/The Milk of Dreams”

Il titolo di questa Biennale Arte di Venezia è: Il latte dei sogni, ispirato dal libro fantastico dell’artista e scrittrice surrealista, Leonora Carrington. Da questa ispirazione si sviluppano tutte le tematiche principali legate ad un sentire comune: la trasformazione e l’immaginazione possono aiutare ad affrontare la realtà, anche la più terribile, anzi possono addirittura cambiarla.  All’interno del percorso le cinque “Capsule del tempo” collegano tra di loro generazioni di artiste di diverse epoche storiche, moltiplicando i punti di vista e includendo visioni estetiche il più delle volte escluse o dimenticate. La prima capsula, “La Culla delle streghe”, è la più affascinante e racchiude le opere di alcune rappresentanti surrealiste e di artiste delle avanguardie storiche. È qui che ritroviamo la nostra Leonora Carrington assieme alle altre “streghe”: Remedios Varo e la fotografa Kati Horna.  

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Un viaggio sensoriale

I materiali utilizzati dalle artiste e dagli artisti che partecipano a questa Biennale Arte di Venezia sono tra i più disparati. Prevalgono soprattutto materiali poveri, come stoffe, pelli, radici, terra, conchiglie ma anche riciclati come fili elettrici, plastiche, gomme, ceramiche, legni. Oltre alla sensazione materica che si percepisce anche attraverso gli odori, percorrendo gli spazi espositivi si subisce anche un forte coinvolgimento emotivo, dove i suoni e i rumori si uniscono a volte ai silenzi quasi mistici, evocando forze ancestrali, ma anche atmosfere perdute per sempre. Per la visita alla Biennale Arte di Venezia 2022, voglio proporvi un racconto particolare, fatto di immagini, di forme, di sensazioni, di suoni e di rumori. Questa volta ho creato un video-racconto cercando di comunicare le emozioni provate. Prima però vi parlerò brevemente delle tematiche fondamentali che caratterizzano questa Biennale e vi accennerò ai premi ufficiali della giuria.  

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Frammentazione, trasformazione e ibridazione

La realtà in cui viviamo oggi si è modificata? Come ci stiamo adattando a questa situazione? Questa mutazione e le sue conseguenze in quali direzioni ci porteranno? L’arte cerca di interrogarsi da nuove prospettive, immaginando universi fluidi e forme mutanti che travalicano spesso il limite tra umano e non umano. Trasformazione, frammentazione e ricomposizione del corpo sono gli aspetti centrali di tutto il percorso, attorno ai quali orbitano tutti gli altri. Interconnessione tra i corpi, ibridazione tra esseri viventi, animali, vegetali e oggetti, ricongiungimento dell’essere umano con il pianeta e con culture, forme ed espressioni artistiche altre, sono tutti elementi che tentano di relazionarsi tra di loro alla ricerca di un nuovo equilibrio. 

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Multiverso reale e visionario

L’ambiente, l’individuo, il nostro pianeta e tutti gli esseri che lo abitano sono uniti indissolubilmente, ritrovarne il legame originario è necessario per affrontare il destino di un’esistenza possibile. La fase di mutazione è in corso e comprende soprattutto il legame con la tecnologia. Quest’ultima ha reso possibile una profonda trasformazione a livello percettivo e i nostri sensi si sono adeguati alla realtà interattiva. In questa Biennale sembra proprio di attraversare un multiverso, reale e tangibile, ma allo stesso tempo visionario e onirico, dove i vari livelli di percezione s’intersecano tra di loro. 

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I premi della Biennale Arte di Venezia

Padiglioni Nazionali e partecipazioni

Vi darò solo alcuni cenni che riguardano i principali protagonisti, vincitori dei prestigiosi premi assegnati dalla Biennale Arte di Venezia 2022. Si parte dai Giardini e naturalmente dal Padiglione degli Stati Uniti, trasformato in una vera capanna dall’artista afroamericana Simone Leigh, vincitrice del Leone d’Oro. Le sue sculture, in bronzo ma anche in ceramica e paglia, sono molto potenti, forme totemiche che rivendicano una forte affermazione di libertà da parte delle donne africane. Il Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale è andato al Padiglione della Gran Bretagna con l’artista Sonia Boyce. Una grande video-installazione sonora molto coinvolgente, dove tutto l’ambiente è tappezzato da carte da parati a forme geometriche. Un prisma di immagini e di suoni, dove le cantanti, tutte di origini afroamericane, vocalizzano e improvvisano tra di loro. 

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Padiglione Paesi Nordici

Uno dei Padiglioni che più mi ha colpito, a cui è andato il mio personale riconoscimento, è il Padiglione dei Paesi Nordici, che ospita il popolo indigeno dei Sami, provenienti dal Circolo Polare Artico. Tutte le opere esposte, pitture, sculture e installazioni, sono state realizzate con materiali primitivi fatti di ossa, pelli, membrane e tessuti. Le delicate strutture sospese nell’immenso spazio nordico sono di una bellezza stupefacente e rendono il Padiglione ancora più suggestivo. Unico popolo indigeno d’Europa ancora esistente, i Sami, lottano continuamente per la propria sopravvivenza e per la propria cultura. 

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Padiglione Centrale – Giardini

Il Padiglione Centrale ai Giardini, forse per gli spazi ristretti e labirintici, tende a creare un senso di spaesamento. In questo caso però l’effetto è efficace e riesce ad esprimere la vastità dei mondi immaginati e il caos della realtà che ci circonda. All’entrata ci accoglie il mastodontico elefante di Katarina Fritsch, vincitrice del Leone d’oro alla carriera assieme alla cilena Cecilia Vicuňa, che presenta la sua opera Naufraga, un’installazione filiforme realizzata con detriti raccolti in laguna, simbolo di una fragilità estrema di questa città ma anche della vita stessa.  

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Arsenale

L’Arsenale è la sede espositiva che più preferisco, un ambiente già di per sé affascinante e suggestivo che grazie agli spazi immensi riesce a valorizzare tutte le opere e gli allestimenti. Qui ci accoglie l’imponente busto in bronzo, Brick House, dell’artista Simone Leigh, un’opera perfetta, dove corpo e architettura si uniscono. Il percorso è ricchissimo di visioni fantastiche, dove ogni spazio provoca emozioni diverse. Incanto e stupore ma anche turbamento e inquietudine. In questo viaggio si provano una varietà infinita di emozioni che coinvolgono tutti i sensi e invitano sempre al confronto e alla riflessione. 

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Padiglione Italia

Non posso non citare Il Padiglione Italia, che presenta l’installazione di Gian Maria Tosatti, un percorso che ricrea degli spazi industriali abbandonati, completi di tutti i macchinari da lavoro. Di questa ricostruzione colpisce molto l’atmosfera e soprattutto l’odore stantio di fabbrica che si respira e che evoca veramente la fine di un’epoca. Non dirò altro di questa Biennale per lasciarvi un po’ di curiosità, vi consiglio però di scaricare l’utilissima applicazione creata appositamente per l’evento, dove troverete tutte le informazioni e indicazioni dettagliate della Biennale Arte di Venezia 2022.  

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Video-racconto della visita alla Biennale Arte di Venezia

Siete pronti per un viaggio virtuale tra gli spazi della Biennale Arte di Venezia? Vi lascio al mio video-racconto pubblicato sul canale YouTube di artevagando, qui sotto, a questo link:

 Visita alla Biennale Arte di Venezia 2022

  

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