Mostra di Kandinskij a Rovigo
“Kandinskij – L’OPERA/1900-1940” – Palazzo Roverella a Rovigo
La mostra di Kandinskij a Rovigo é un’esposizione importante dedicata interamente all’artista russo e ripercorre le fasi della sua lunga carriera pittorica. L’artista, considerato uno dei geni del ‘900, fu l’inventore dell’arte astratta o Astrattismo. L’universo Kandinskij viene scandagliato nella sua completezza attraverso un percorso che presenta moltissime opere. Si tratta di straordinari capolavori realizzati nei vari periodi della sua lunga attività, provenienti da Musei russi ma anche da molte Istituzioni europee e collezioni private.

Percorso della Mostra di Kandinskij a Rovigo
Il percorso della mostra è molto ricco e racconta la storia dell’artista dalle prime sperimentazioni pittoriche in Russia fino all’invenzione di un linguaggio espressivo completamente nuovo. Un racconto che cerca di cogliere il germogliare creativo, lento e continuo, di una rivoluzione pittorica, una delle più importanti del ‘900. I curatori della mostra, Paolo Bolpagni e Evgenija Petrova, indagano tutte le fasi della vita artistica di Kandinskij attraverso le sue opere più importanti.

Le fasi creative
Le fasi creative dell’artista vengono esposte in mostra attraverso le sue opere. Dalle prime sperimentazioni a Mosca al periodo di Monaco, ai suoi studi “sullo spirituale nell’arte”. Segue il periodo importante della costituzione del movimento pittorico “Der Blaue Reiter” a cui parteciparono anche Paul Klee, Franz Marc e Auguste Macke, per citarne alcuni.

Allo scoppio della prima guerra mondiale la fase rivoluzionaria di Kandinskij giungeva a compimento ma la situazione politica precipitava e l’artista decise di rientrare in Russia. Vi rimase fino agli anni ’20 collaborando con i musei e dedicandosi all’insegnamento, di questo periodo sono i suoi massimi capolavori.

Nel 1921 il pittore raggiunse Berlino e qui iniziò la grande avventura del Bauhaus a Weimar con l’esperienza dell’insegnamento che gli permise altre nuove ricerche. Sono presenti in mostra, oltre ai dipinti, altre testimonianze, come i trattati in edizione originale, stampe ed incisioni, lavori su vetro e una serie di interessanti video e foto d’epoca per citarne alcune. Non mancano poi le opere di alcuni artisti, come Paul Klee e Arnold Schönberg, che in qualche modo ispirarono Kandinskij nella creazione di un nuovo cifrario espressivo.

Gli elementi essenziali della sua poetica
Le opere esposte raccontano l’artista e svelano gli elementi caratterizzanti delle sue ricerche: le prime sperimentazioni legate al mondo dell’arte popolare russa e alla spiritualità, il forte legame con la musica e con le emozioni, lo studio dei colori e delle forme, la grande idea di una totale libertà creativa. Tutte componenti che portarono Kandinskij ad inventare un nuovo linguaggio pittorico.
L’importanza dei colori, delle forme e dei suoni
Il colore ebbe su Kandinskij un fascino irresistibile e potente. Lo colpì così profondamente da spingerlo ad analizzarne ogni possibile caratteristica, descrivendone le proprietà specifiche nei suoi trattati teorici. Per l’artista ogni colore evocava un suono preciso e poteva essere associato a forme geometriche, a sensazioni di movimento, a pulsioni emotive ma anche a profumi o a gusti specifici. Pensate a quale profumo o gusto potrebbero avere i colori come l’azzurro o il giallo, non è una sensazione incredibile?
I colori e il movimento
Ancora più stupefacenti sono le sue riflessioni sugli effetti dei colori. Effetti non di carattere puramente fisico, basati cioè sulla percezione visiva, ma di carattere psichico, determinati cioè dalla forza spirituale interiore, attraverso cui il colore riesce a far vibrare l’anima. Colpisce molto la descrizione che Kandinskij fa nel suo trattato “Sullo Spirituale nell’Arte”. Per l’artista tutti i colori sono dotati di un proprio movimento. Il giallo sembrerebbe allargarsi e muoversi in avanti verso l’osservatore, luminoso e abbagliante, tenderebbe a far allontanare lo sguardo. L’azzurro invece, ritirandosi all’indietro, sembrerebbe arretrare, il suo movimento vorticoso e centripeto tenderebbe ad attirare verso di sé chi lo guarda. Provate a sperimentare queste teorie osservando i dipinti e ne rimarrete veramente sbalorditi.
Colori e suoni
“Il rosso è un tamburo, il verde è un violino, il giallo una tromba e l’azzurro un flauto”, così l’artista descrive suoni e colori. Le sue opere sono “Impressioni”, “Composizioni”, “Improvvisazioni” e richiamano il linguaggio musicale. Nei suoi scritti Kandinskij affrontò l’idea di elaborare una nuova arte, che doveva abbandonare la mimesi per riuscire a colpire la profondità dell’anima. La musica era l’unica arte che poteva comunicare direttamente le emozioni e quindi la pittura per far “risuonare” i colori fin nell’anima doveva ispirarsi alla musica. “La metafisica dei colori” diventò per l’artista un invito a ricercare nei colori e nelle forme quella “Risonanza” o “Suono” (Klang) che trasportava direttamente nell’universo spirituale dell’arte.

Verso l’astrazione
Il passaggio dalla “figurazione all’astrazione” fu il risultato di molti fattori concomitanti. Il principale fu il forte legame con la musica ma tutto il percorso dell’artista portava in una sola direzione, l’elaborazione di un’arte capace di far vibrare e risuonare l’anima. “La vera opera d’arte nasce in modo misterioso, enigmatico, mistico”, nasce come il cosmo, con un gran fragore caotico che forma una sinfonia. “La creazione di un’opera d’arte è la creazione di un mondo”. Questo fu il pensiero e l’idea che Kandinskij perseguì continuamente nelle sue opere.

La creazione di un mondo
É molto bello seguire il percorso della mostra e percepire attraverso i dipinti gli elementi che si svilupparono a mano a mano che l’artista sperimentava nuove possibilità e nuove esperienze. Si ha l’impressione di vedere apparire piano piano un universo che sta per nascere. Segni, forme, colori, suoni, vibrazioni, che prima non esistevano e che all’inizio di questa avventura pittorica erano parte di un mondo denso e magmatico, sembrano alla fine emergere e librarsi liberi in uno spazio nuovo. Senza più riferimenti alcuni, dotati di vita propria fondano un mondo, anzi infiniti mondi, disponendosi in “sinfonie” di forme e colori.
Allestimento e sale
La mostra di Kandinskij a Rovigo è bellissima e Palazzo Roverella si conferma una sede espositiva tra le mie preferite. L’allestimento delle sale è sempre ben curato e l’illuminazione crea le giuste atmosfere, valorizzando gli spazi e le opere. Le molte opere di Kandinskij mi hanno coinvolto ed emozionato. Dipinti straordinari che oltre a raccontare un artista, la sua storia e il suo grande talento ne evidenziano la capacità di cogliere i fermenti rivoluzionari dell’epoca, ma anche una sensibilità umana ed artistica fuori dal comune. Incuriosita soprattutto da questo ultimo aspetto sono andata a rileggere il libro “Lo Spirituale nell’Arte”1 ed è stato veramente un piacere ritrovare nelle sue parole e nelle sue riflessioni il punto d’incontro con i suoi capolavori.
Palazzo Roverella a Rovigo
In stile rinascimentale, Palazzo Roverella si trova proprio in centro a Rovigo, in Piazza Vittorio Emanuele II. Sede di importanti esposizioni temporanee accoglie anche una ricca Pinacoteca ed il Museo Archeologico. La Pinacoteca si è arricchita nel tempo di molti capolavori. Bellissima è la raccolta della pittura italiana del ‘400 e ‘500 fino al ‘700, tra i capolavori opere di Bellini, Tiziano, Tintoretto fino al Tiepolo. La Collezione Archeologica permanente raccoglie numerose testimonianze antiche, tra cui oggetti, bronzi, amuleti e vasi che raccontano i riti e gli eroi di quei tempi.
Informazioni
La mostra è visitabile fino al 26 giugno 2022 tutti i giorni, dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 19.00, venerdì e sabato dalle 9.00 alle 22.00, domenica dalle 9.00 alle 20.00. Per prenotare la visita e per altre indicazioni potete consultare direttamente la pagina ufficiale a questo link
A Palazzo Roverella ho visitato un’altra bella mostra dedicata ad un altro pittore russo, questo il mio articolo: Marc Chagall
Il rapporto con la musica fu importante per molti artisti, se vi interessa e vi incuriosisce l’argomento potete leggere il mio articolo dedicato alla Mostra Vedere la Musica, sempre a Palazzo Roverella, che ho scritto per il Blog di Viaggi The Girl with the Suitcase
Il libro da rileggere
TESTI E DOCUMENTI – WASSILY KANDINSKY LO SPIRITUALE NELL’ARTE. Edizioni SE 1989 e 2005
Titolo originale: Über das Geistige in der Kunst, Insbesondere in der Malerei
- TESTI E DOCUMENTI – WASSILY KANDINSKY LO SPIRITUALE NELL’ARTE. Edizioni SE 1989 e 2005[↩]