Le passeggiate di Bolzano e Museion. Il Centro Storico
Bolzano è la città in cui sono nata, un luogo a cui sono intimamente legata. Ho pensato quindi di raccontarla portandovi nei posti a me familiari, quelli che visito sempre, ogni volta che vi faccio ritorno. Le passeggiate di Bolzano, Museion e il Centro Storico sono un percorso da fare tranquillamente, camminando lungo l’argine del fiume Isarco e del torrente Talvera, soffermandosi ad ammirare la natura, i ponti, gli edifici, le vie, le piazze e i musei.
Le Passeggiate del Talvera a Bolzano
Tutte le “Passeggiate del Talvera”, ricche di aiuole, piante mediterranee, spazi verdi, aree da gioco e una lunghissima ciclabile sono il vero polmone della città. Partendo da Ponte Roma e scendendo sulle passeggiate possiamo costeggiare il Lido di Bolzano, i campi sportivi e lo Stadio. Proseguendo passiamo davanti a Ponte di Legno, un ponte che collega le passeggiate alla zona di Oltrisarco e al quartiere del Virgolo.
Volendo si può salire al Virgolo per una strada molto ripida e dopo una lunga camminata arrivare fino all’imponente Castel Flavon, attraverso boschi e pendii. Un tempo il Virgolo era un’area di svago e divertimento per i giovani, ricordo molto bene le scarpinate per arrivare quasi in cima al monte, dove si trovava una discoteca molto frequentata.
Ponte Druso
Proseguendo lungo l’argine si arriva a Ponte Druso, uno dei ponti simbolo di Bolzano, che ebbe una storia molto tormentata. Fu considerato, prima un simbolo del fascismo e poi un emblema della liberazione. Questo lo portò ad essere oggetto di numerose modifiche e trasformazioni con alterne vicende in cui s’intrecciarono anche le tensioni tra le due etnie, quella italiana e quella tedesca.
Museion. “Un’astronave tra le montagne”
Prima di arrivare a Ponte Talvera dobbiamo fermarci davanti a quello che sembra proprio un oggetto venuto dal futuro. “Un’astronave tra le montagne”, così lo aveva definito l’artista Francesco Vezzoli, in occasione della retrospettiva a lui dedicata un po’ di anni fa, presso lo stesso Museo. Adagiato sul prato, tra i palazzi e le case, si erge un enorme parallelepipedo in alluminio e vetro, con entrambe le facciate trasparenti, rientranti ed aperte, che creano un legame simbolico tra le due parti della città. I due ponti, a onde sinuose, sospesi sopra il fiume, collegano le due rive con un effetto molto suggestivo. Inaugurato nel 2008, su progetto architettonico dello studio berlinese KSV Krüger Schuberth Vandreike, è stato pensato come “ipercubo”, uno spazio multidimensionale di incontro e collegamento.
Un Museo aperto e proiettato all’esterno
La particolarità di questo Museo, uno fra i più originali dedicati all’arte moderna e contemporanea in Italia, è proprio la sua flessibilità e la sua capacità di aprirsi allo scambio e alla mutazione continua. Il legame con le espressioni artistiche del territorio è indissolubile ma sempre a contatto con l’arte internazionale e con le nuove istanze della ricerca contemporanea. Molti gli artisti che hanno partecipato e collaborato, anche come curatori, nell’allestimento delle collezioni del Museo. Molti i collezionisti che mettono a disposizione le opere per eventi, mostre, ricerche, allestimenti, progetti e laboratori.
Le Facciate Multimediali
L’apertura del Museo allo scambio e alla comunicazione verso l’esterno è simbolicamente rappresentata anche attraverso le sue due grandi facciate mediali che possono animarsi e comunicare, proiettando all’esterno messaggi, video e immagini. Molto suggestive le proiezioni legate alle manifestazioni musicali e di danza, come le performance artistiche del “Festival Bolzano Danza”. Con oltre 4.500 opere, la collezione permanente del Museo ospita importanti artisti italiani ed internazionali. Solo per citarne alcuni, Afro, Emilio Vedova, Mona Hatoum, Nan Goldin, Alighiero Boetti, e Roni Horn. Interessanti e numerosi sono gli eventi, i dibattiti e gli incontri interdisciplinari che vengono proposti anche attraverso i social e la comunicazione digitale. Tutte le informazioni sulle iniziative e le mostre del Museo le potete trovare sulla pagina ufficiale, a questo link: Museion.
Monumento alla Vittoria
Proprio all’inizio di Ponte Talvera troviamo il Monumento alla Vittoria e l’omonima Piazza, sulla grande rotonda. La storia di Bolzano è legata alla sua collocazione geografica, una zona di confine da sempre contesa, dove i ponti e i monumenti della città ne sono testimonianze storiche evidenti. Il Monumento alla Vittoria, voluto da Mussolini, fu costruito tra 1926-28 dall’architetto Marcello Piacentini: un grande Arco di Trionfo, marmoreo per celebrare la vittoria della Grande Guerra ma anche per affermare la presenza italiana sul territorio. Dopo la seconda guerra mondiale, caduto il regime, il monumento assunse più significati. Fu al tempo stesso tempio fascista, ma anche monumento nazionalista, fatto questo che lo rese oggetto di fortissimi scontri tra le forze politiche locali per il suo valore simbolico.
Luogo dedicato alla memoria e alla riflessione
Dal 2014, dopo molte contestazioni, presso il Monumento è stato ideato un percorso espositivo permanente dal titolo, “BZ ’18-’45: un monumento, una città, due dittature”, che raccoglie la sua storia, quella di Bolzano e dell’Alto Adige, nel tentativo di superare i forti contrasti e creare un luogo legato alla memoria e alla riflessione. All’interno si possono intravedere le bellissime sculture di Adolf Wildt, i busti di Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa.
Bolzano, le montagne e i fiumi
Bolzano si trova proprio all’interno di una conca, tutt’intorno le montagne, così vicine che sembra quasi di poterle toccare. Guardando da Ponte Talvera, sul lato sinistro si estende il Gruppo della Mendola, col Monte Macaion, davanti c’è l’altopiano del Salto, dove si trova San Genesio. In mezzo la Val Sarentino con le Alpi Sarentine, più a destra, l’altopiano di Renon con a lato il Monte Tondo. Indietro, più verso nord, la fila dei massicci imponenti delle Dolomiti, lo Sciliar, il Rosengarten, il Latemar e ancora più indietro il Gruppo del Sella e il Gruppo Puez-Odle. Uno scenario spettacolare che contraddistingue tutto il territorio altoatesino. Non solo i monti caratterizzano Bolzano ma anche i fiumi, la città si trova infatti alla confluenza del fiume Adige, che la lambisce, del fiume Isarco e del torrente Talvera, che la percorrono.
I Prati del Talvera
Le passeggiate di Bolzano, Museion e il Centro Storico, sono un percorso da fare tranquillamente, camminando lungo l’argine del fiume Isarco e del torrente Talvera. La nostra passeggiata prosegue proprio lungo i “Prati del Talvera”: una vasta area verde che si estende da Ponte Talvera lungo le rive del torrente, una vera oasi naturale, vicina al Centro Storico.
Camminando sulla riva sinistra si arriva a Ponte Sant’Antonio, da qui un sentiero non molto lungo ma ripido porta a Castel Roncolo, famoso per un prezioso ciclo di affreschi medievali, conservati al suo interno. Proprio di fronte, in alto, si possono scorgere i ruderi di Castel Rafenstein, all’imbocco della Val Sarentino. Scendendo sulla riva destra del Talvera, tra alberi e aiuole, si può vedere Castel Mareccio, un bellissimo maniero immerso tra i vigneti, che è oggi un centro dedicato a convegni, fiere e mostre. Molto suggestivo è lo scorcio che si apre sul paesaggio, con il Catinaccio (Rosengarten) che fa da sfondo.
Le passeggiate di Bolzano e le escursioni nei dintorni
Le passeggiate di Bolzano, Museion e il Centro Storico, sono un percorso da fare tranquillamente, ammirando le bellezze naturali e artistiche di questo luogo così caratteristico. Se amate camminare in mezzo alla natura, intorno a Bolzano ci sono altri bellissimi percorsi. Oltre alle passeggiate del Talvera, ci sono quelle del Guncina, percorribili fino alla strada di San Genesio, quella di Sant’Osvaldo e quella del Virgolo. Potete trovare indicazioni precise a questo link: Passeggiate a Bolzano. Proprio da Bolzano inoltre, ben tre funivie portano in pochi minuti a oltre quota 1000 metri. Vicino al centro quella più spettacolare è la Funivia del Renon, poco distante dalla Stazione ferroviaria, che porta sull’altopiano di Soprabolzano. Da qui partono numerosi percorsi e sentieri proprio in mezzo al bosco, un vero paradiso naturale. Le informazioni le trovate a questo link: Le funivie di Bolzano.
Museo Archeologico dell’Alto Adige. Il Museo di Ötzi
A questo punto siamo all’imbocco di Via Museo, da qui si entra nel Centro Storico. Prima di arrivare possiamo vedere sulla destra, il Museo Civico di Bolzano, costruito ai primi del ‘900, con la caratteristica torre merlata. Custodisce importanti collezioni, tra cui reperti archeologici, esempi di arte medievale e gotica, un’esposizione di costumi tradizionali e molti oggetti d’arte popolare. Entrando in Via Museo ci troviamo di fronte al famoso Museo di Ötzi, la mummia del Similaun, rinvenuta nel 1991 sulle Alpi Venoste da due escursionisti e conservata all’interno del Museo Archeologico dell’Alto Adige, dal 1998.
“L’uomo venuto dai ghiacci”
Quasi tutta l’esposizione del Museo è dedicata a Ötzi, “l’uomo venuto dai ghiacci”, una delle mummie più antiche al mondo, risalente a più di 5000 anni fa. Un sistema di refrigerazione e di monitoraggio dell’umidità ne permette la conservazione ideale. Tutti gli oggetti ritrovati, tra cui scarpe, calzini, mantello, utensili e l’ascia sono disposti in speciali teche di vetro, sotto azoto. La mummia si può osservare da una piccola finestrella e devo dire che la vista fa un po’ impressione, ma la cosa più interessante riguarda tutto l’apparato di studio, ricerca e ricostruzione che è stato fatto, con modellini, video e postazioni multimediali.
Piazza delle Erbe e la Fontana di Nettuno
Lasciamo Ötzi e iniziamo la nostra esplorazione. Da Via Museo arriviamo in Piazza delle Erbe, l’antico mercato ortofrutticolo. Qui si trova la settecentesca Fontana di Nettuno, una delle più belle fontane della regione, chiamata anche “Oste con la forchetta”. Fermatevi un attimo in questa antica piazza ed osservate le architetture dei palazzi, le raffinate decorazioni, gli elementi gotici e rococò che formano un insieme armonioso ed elegante. Uno stile architettonico particolare, chiamato d’Oltradige che, combinando elementi del gotico tedesco e del rinascimento italiano, è caratterizzato da loggiati, bifore, bovindi (“Erker”), scale esterne e decorazioni a stucco e a fresco.
I Portici di Bolzano
I Portici furono il centro mercantile originario dell’antico borgo medievale, adibiti ad abitazioni, negozi e magazzini. Gli elementi architettonici diversi, con balconi, porticati, archi, i colori pastello e le decorazioni delle facciate, rendono caratteristica tutta la zona. Non perdetevi le vie laterali ai Portici, come Via Dr. Streiter, Via Argentieri e Via dei Bottai, che sono tra le più famose e ci si può arrivare attraverso stretti collegamenti. Sotto i Portici si va per fare shopping quindi sbizzarritevi, qui ci sono ancora antiche botteghe e molti locali tipici. L’usanza è proprio quella di fare avanti e indietro, passeggiando e ammirando le vetrine.
Un mondo di essenze e profumi
Proprio all’inizio dei Portici, sulla destra, si trova l’antica profumeria Thaler. Se siete amanti dei profumi dovete assolutamente fare un salto in questo negozio e visitare il piano dedicato ai maestri profumieri. Qui troverete un vero e proprio mondo delle essenze, da quelle classiche a quelle rare ed esotiche. Io l’ho scoperto grazie ad una cara amica e vi assicuro che uscirete lasciandovi dietro una scia inebriante per tutta la città. All’ultimo piano potete concedervi anche una pausa aperitivo in un ambiente molto particolare, nel “rooftop” di Thaler, con una magnifica vista, proprio sui tetti della città.
Piazza Walther e il Monumento a Walther von der Vogelweide
Dopo un bel giro sotto i Portici è d’obbligo visitare quella che è la piazza più importante di Bolzano, Piazza Walther. Fu dedicata nel 1901 a Walther von der Vogelweide, famoso Minnesänger, poeta-cantore di epoca medievale. Il monumento, in marmo bianco, si trova al centro della piazza e fu realizzato nel 1889. La storia di questo monumento è, anche in questo caso, un po’ travagliata. Il monumento infatti diventò quasi subito oggetto di disputa, già nel 1896, quando a Trento fu inaugurato il monumento a Dante. Ebbe inizio una contesa che non fu solo una proclamazione di orgoglio letterario, ma soprattutto una dichiarazione di appartenenza culturale. A partire da quel periodo il monumento a Walther diventò il simbolo di una lunghissima controversia e ne subì tutte le conseguenze. Spostato in un parco, in epoca fascista, ritornò alla sua collocazione originaria solamente dopo molti anni.
Il Duomo di Bolzano
Proprio di fronte a Piazza Walther possiamo vedere il Duomo di Bolzano, la grande chiesa cattedrale, dedicata a Maria Assunta, un vero capolavoro in stile romanico e gotico, risalente al 1300. La costruzione a tre navate è uno dei primi esempi di “chiesa a sala” del territorio. All’interno sono visibili i reperti della Basilica romanica, di cui restano solo le fondamenta. Il rivestimento esterno, in marmo rosso e oro, risale al XIV secolo. Vicino al tetto policromo, verde e oro, svetta il campanile, filigranato, con ogive e archi, alto ben 65 metri, che fu completato intorno al 1517. Molto belle le statue e i portali gotici, uno di questi, “la porticina del vino” è tra i più belli del Tirolo. Un affresco di scuola giottesca si trova proprio sotto la torre, a testimoniare anche qui l’incontro tra elementi culturali diversi. Da non perdere il “Tesoro del Duomo” nel Museo proprio ai piedi del campanile.
Piazza Walther: il “salotto” di Bolzano
Piazza Walther con il Duomo, il monumento, i suoi bei palazzi e gli hotel, i negozi e le banche è sicuramente il luogo più rinomato e frequentato della città: qui si svolgono molti eventi, come il Mercatino di Natale, il Mercato dei Fiori ed altre importanti manifestazioni. É questo il “salotto” di Bolzano e quindi possiamo sederci in uno dei tanti locali sulla piazza e goderci la vista ed il sole, gustando un buon bicchiere di vino, magari un Gewürztraminer.
Alcune specialità da provare
Le passeggiate di Bolzano, Museion e il Centro Storico, sono un percorso da fare tranquillamente camminando lungo l’argine del fiume Isarco e del torrente Talvera e dopo questa bella passeggiata vi lascio con alcuni suggerimenti su cosa e dove mangiare. Sono solo alcune delle specialità da provare, semplici e buonissime. Senza dimenticare gli ottimi vini e la birra artigianale tirolese.
Speck dell’Alto Adige, formaggi profumati, crauti e patate in tutte le salse, Gulash tirolese, Würstel, Späzle di spinaci, pane integrale e di segale, Strudel di mele, crostate di mirtilli e dessert con frutta fresca, gelato e lamponi caldi. Vi ho fatto venire l’acquolina in bocca vero?
I locali da non perdere
Locali, osterie, birrerie e ristoranti a Bolzano sono moltissimi, ve ne segnalo solo alcuni, tra i più caratteristici. Vicino alla Stazione, il “Park Hotel Laurin” è anche ristorante e bar, un luogo molto romantico, in stile liberty. All’interno si respira un’atmosfera particolare, quasi d’altri tempi, il luogo ideale anche solo per chiaccherare mentre si prende il caffè. Appuntamenti fissi del Laurin sono dedicati all’aperivo, con DJ-set e alle serate speciali di musica dal vivo, soprattutto Jazz. Sempre in centro si trova la più antica Osteria di Bolzano, “Cà de Bezzi, Batzenhäusl”, un locale conosciuto per la sua storia e la sua tradizione, per i piatti gustosissimi e per la sua birra artigianale, ma anche e soprattutto per le molte iniziative e serate dedicate alla poesia, al teatro e alla musica dal vivo.
Birre artigianali, vini e stuzzichini
Un locale caratteristico, vicino al Convento dei Francescani, è il “Franziskanerstuben”. Il menù è quello tradizionale tirolese ma la particolarità è l’interno, le sale sono le tipiche stubi tirolesi, tutte in legno, che ricreano un’atmosfera domestica e intima. Un’altra osteria e birreria artigianale si trova sempre in zona Piazza delle Erbe, la “Hopfen & Co”. Qui diciamo che la birra fa da padrone, con una selezione ricchissima di tipologie e soprattutto con dei piatti veramente particolari, rigorosamente a base di birra.
“Fischbänke” – I banchi del pesce
In Via Dr. Streiter sono tre i locali da non perdere: la prima è “l’Osteria dei Carrettai”, tutta in legno, piccolissima ma ricchissima di bocconcini, bruschette e tartine di ogni tipo, con ottimi vini. Sempre per stuzzicare, i “Banchi del Pesce” di Cobo, dove l’oste è un vero e proprio personaggio, artista, poeta e racconta storie. Qui si trovano i marmi della vecchia pescheria, quelli originali. Lì vicino, trovate anche il “Sonderbar”, un altro ambientino molto frequentato, con tantissime specialità al volo. Entrambi li noterete subito, anzi fermatevi a leggere, prima di tutto, i cartelli esposti all’esterno, sono veramente uno spasso, molto simpatici ed ironici. Non potete infine fare a meno di assaggiare anche i famosi Würstel al volo (quelli bolliti e molto speziati), con pane nero, senape e Brezel, venduti nei baracchini sparsi tra le vie del centro. I più conosciuti si trovano in Via Goethe, Piazza delle Erbe e Via Museo e rappresentano il vero “street food” tirolese.
Bellissimo dipinto della tua città natale. È stato un piacere leggerlo.
Grazie Grazia,
mi ha fatto molto piacere raccontarlo. Un pò come rivivere la mia Città.